Luce e Architettura e altro ancora

Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Parleremo dei concorsi, del rapporto luce e architettura, della storia dei light designer italiani, della storia del design italiano, delle porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade, delle normative, dell’architettura e di tutti i settori che ruotano attorno alla luce. Cercheremo di analizzare come sono cambiati i modi di abitare, e come hanno influenzato, il modo di concepire luce e architettura.

Confronto tra lampadine

La lampadina LED non può sostituire la lampadina alogena

Design della sorgente luminosa (Sorgenti a confronto – Photo courtesy: Petrucci Marco Lighting Design) L'efficientamento energetico tiene conto per lo più di paramenti esclusivamente quantitativi. La messa al bando delle lampadine alogene abbasserà notevolmente la qualità di luce nelle nostre abitazioni. Nelle lampadine alogene la luce è emessa da un filamento di metallo reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica. La lampada Scintilla disegnata nel 1972 e prodotta da Fontana Arte, design minimale e massima resa luminosa, è l'esaltazione del concetto di sparkling light. In questo caso, cosa succederebbe se cambiassimo la sorgente? Avremmo come risultato un diverso design, una inferiore resa cromatica e conseguentemente una minore quantità di luce. La lampada Parantesi della Flos disegnata nel 1971, la Lampada Arco del 1962 e altre icone del Design, sarebbero private della loro identità. Il LED (l’acronimo di Light Emitting Diode), è un dispositivo a semiconduttore in grado di emettere una radiazione luminosa. Caratteristica peculiare è la miniaturizzazione e il controllo del singolo punto di emissione luminosa. L'aumento della quantità di luce emessa è direttamente proporzionale all'aumento della quantità di calore prodotta, rapporto a cui è strettamente legata la durata nel tempo del dispositivo. I LED sono sempre più utilizzati in…
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Confronto tra lampadine

La lampadina LED non può sostituire la lampadina alogena

Design della sorgente luminosa (Sorgenti a confronto – Photo courtesy: Petrucci Marco Lighting Design) L'efficientamento energetico tiene conto per lo più di paramenti esclusivamente quantitativi. La messa al bando delle lampadine alogene abbasserà notevolmente la qualità di luce nelle nostre abitazioni. Nelle lampadine alogene la luce è emessa da un filamento di metallo reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica. La lampada Scintilla disegnata nel 1972 e prodotta da Fontana Arte, design minimale e massima resa luminosa, è l'esaltazione del concetto di sparkling light. In questo caso, cosa succederebbe se cambiassimo la sorgente? Avremmo come risultato un diverso design, una inferiore resa cromatica e conseguentemente una minore quantità di luce. La lampada Parantesi della Flos disegnata nel 1971, la Lampada Arco del 1962 e altre icone del Design, sarebbero private della loro identità. Il LED (l’acronimo di Light Emitting Diode), è un dispositivo a semiconduttore in grado di emettere una radiazione luminosa. Caratteristica peculiare è la miniaturizzazione e il controllo del singolo punto di emissione luminosa. L'aumento della quantità di luce emessa è direttamente proporzionale all'aumento della quantità di calore prodotta, rapporto a cui è strettamente legata la durata nel tempo del dispositivo. I LED sono sempre più utilizzati in…
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I Grandi Maestri

Qual è il senso dell’abitare oggi? Come sono fatte le nostre abitazioni? I luoghi di lavoro? Gli spazi del tempo libero? Come strutturiamo la nostra giornata? Come cambia il modo di abitare osservando gli ultimi progetti di abitazioni costruite in luoghi distanti, con climi e contesti differenti? Senza dubbio luce e architettura hanno un ruolo fondamentale per dare alcune risposte alle nostre domande, insieme alla tecnologia e l'informatica che ha invaso e trasformato ormai le nostre abitudini.
Ricardo Bofill Autoritratto

I Grandi Maestri | Ricardo Bofill

I Grandi Maestri | Ricardo Bofill Ricardo Bofill (autoritratto) “L’architettura deve essere specifica per ogni luogo”. Ricardo Bofill Il padre architetto lo coinvolge direttamente nei suoi progetti e processi di costruzione. Insieme viaggiano in Italia e in Spagna per studiare l’architettura vernacolare. Si laurea nel 1959 in architettura presso la School of Fine Arts di Ginevra. Ricardo Bofill apre il suo studio negli anni ‘60, quando ha solo 23 anni. Progetta edifici, strutture e parchi in tutto il mondo: dal Teatro Nazionale della Catalogna al Parco Manzanares di Madrid, dal Crescent di Salerno e al Palacrociere di Savona con sensibilità verso il tema sia dell’illuminazione di interni che esterni. Il Ricardo Bofill Taller de Arquitectura (RBTA) ha la sua sede in una fabbrica di cemento, La Fabrica a Barcellona. Riunisce architetti, urbanisti, grafici ed economisti di più di venti paesi con mille progetti in quaranta paesi del mondo. “La fabbrica mi ha ricordato l'architettura vernacolare. È stato il vernacolo industriale ad attrarmi. Inoltre c'erano così tanti momenti surreali come scale e ponti che non andavano da nessuna parte e archi e portici nei luoghi più inaspettati (…).” (1) In un’intervista di Vladimir Belogolovsky alla domanda: “Ho letto che lei impiega…
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Immagine dello spettacolo di luce: il prometeo di Scriabin, andato in scena nel marzo 1980 a Firenze. Progetto di Bruno Munari, Davide Mosconi e Piero Castiglioni.
Immagine dello spettacolo di luce: il prometeo di Scriabin, andato in scena nel marzo 1980 a Firenze. Progetto di Bruno Munari, Davide Mosconi e Piero Castiglioni.

Come ci insegna Bruno Munari è importante mantenere sempre attiva la nostra curiosità, un buon progettista non deve essere preparato solo sull’argomento che gli compete ma, come sosteneva Vico Magistretti, deve possedere un ricco bagaglio culturale (arte, musica, letteratura, filosofia, storia, etc) poiché luce e architettura non sono un mondo a sé, ma interagiscono con tutto quello che gli gravita attorno. La scoperta della realtà, per i bambini avviene attraverso il gioco, per mezzo dell’esplorazione e della sperimentazione imparano e memorizzano. Dovremmo ritrovare anche noi la capacità di stupirci ed entrare nell’ottica che non c’è niente di assoluto e definitivo, per riscoprire così lo stupore perduto: senso di meraviglia, incredulità, provocato da qualcosa di inatteso. Buona lettura e sentiti libero di lasciare commenti.