L’imponente scala di Santa Maria del Monte (142 gradini per un dislivello di più di 40 metri), costruita nel XVII sec. per assolvere una importante funzione urbanistica: collegare la zona alta della città a quella bassa. L’attuale rivestimento maiolicato delle alzate e la collocazione di lastre di pietra lavica sulle pedate risalgono al 1954: si tratta di 142 fasce di piastrelle, tutte diverse, decorate con disegni tipici della tradizione della ceramica di Caltagirone e risalenti ai motivi di tradizione siciliana, araba, normanna e spagnola. Il tema è dunque molto particolare: una scala, una strada che è anche muro, un monumento in salita, ma anche un luogo dove sostare scalino per scalino, un percorso architettonico che collega la terra al cielo. Per celebrare la festa di San Giacomo, patrono di Caltagirone, il 24 e 25 luglio la scalinata si trasforma in un autentico arazzo di luci: migliaia di piccole lampade di carta colorata che contengono una piccola lanterna a olio sono collocate sui gradini e accese, di sera, a formare enormi disegni, ogni volta diversi a seconda delle occasioni. Negli altri giorni dell’anno la gradinata di S. Maria del Monte non aveva una illuminazione notturna a rivelare la bellezza architettonica. L’obiettivo principale del progetto illuminazione è quello di restituire la scala alla città con un’illuminazione non scenografica ma basata sulla qualità e sulla percezione piuttosto che su parametri legati a normative o a criteri funzionali. Tale qualità di illuminazione è stata raggiunta puntando su un effetto volutamente non uniforme con un evidente alternarsi di luci e ombre. Fondamentale è anche l’eliminazione dell’abbagliamento lungo il percorso principale dal basso verso l’alto, ottenuta con un opportuno orientamento dei proiettori ruotati lievemente nella direzione della salita dando inoltre la possibilità di avere una chiara lettura delle fasce di piastrelle senza ombre né riflessi. Gli apparecchi di dimensioni ridotte sono collocati in posizioni poco visibili sia di giorno che di notte. Il progetto di illuminazione architetturale dell’architetto Piero Castiglioni come occasione per un approccio qualitativo al tema della luce urbana.
Team members:
Studio Triskeles
Foto courtesy:
Piero Castiglioni
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