Il nuovo Teatro degli Arcimboldi, nella ex zona industriale La Bicocca, un sobborgo di Milano, viene inaugurato all’inizio del 2002. La struttura dell’edificio si articola in tre volumi chiaramente riconoscibili: le aree comuni (ingresso, biglietteria e foyer), la sala, la torre scenica. Composto da una grande vetrata curva e inclinata, con una pensilina che segnala l’ingresso per il pubblico si inserisce in una piazza il nuovo progetto. All’ interno la grande parete di vetro sale a tutta altezza: pilastri in acciaio scandiscono la hall che ospita la biglietteria, il bookshop, il guardaroba ed i blocchi scale. Le balconate della platea e delle gallerie si affacciano su questa area. Il lighting design è dato da apparecchi incorporati o integrati negli elementi architettonici dotati di lampade a basso voltaggio con varie potenze ed emissioni di fascio. Per illuminazione interni apparecchi in esecuzione speciale, su disegno, costituiti da una corona con 12 lampade dicroiche circondano ogni colonna in acciaio della hall di ingresso e del primo livello delle balconate: forniscono l’illuminazione generale dei locali e creano una brillante serie di riflessioni nella grande parete vetrata. Per l’illuminazione architetturale notturna, sono stati installati sulla trave centrale della pensilina di ingresso apparecchi tipo “Radius” per dare una luce forte e uniforme alla superficie della copertura, creando così un segno deciso e invitante. Pannelli di vetro, utilizzati sia per regolare la riflessione sonora sulla platea sia per diffondere la luce, forniscono una parte della luce nella sala da concerto. Le pareti di legno delle balconate ospitano apparecchi ad incasso con lampade fluorescenti compatte, mentre appeso al centro della sala un grande lampadario semicircolare appositamente progettato con cinque settori di lastre di vetro stratificato, sostenuto da una struttura metallica, si avvale di 118 lampade alogene per provvedere all’illuminazione generale e zenitale della platea. Questa opera è stato il risultato di una collaborazione stretta tra le due figure professionali, le numerose riunioni a tavolino tra Castiglioni e Gregotti hanno portato a un progetto di integrazione tra luce e architettura.
Collaborazioni:
Gregotti Architetti Associati
Foto Courtesy:
Piero Castiglioni
Anno:
2002
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