Questo grande spazio è inglobato nel corpo di fabbrica costruito sotto Papa Paolo V Borghese (1605-1621) dall’architetto Flaminio Ponzio. Le imponenti dimensioni dell’ambiente del Salone delle Feste, che raggiunge più di sedici metri in altezza, risaltano anche all’esterno di questa ala per la presenza di una sopraelevazione, la cosiddetta “altana di Flaminio Ponzio”. Il grande salone aveva naturalmente funzioni di rappresentanza: nel 1611 è citato in documento col nome di Sala Regia, ovvero la sala in cui il Papa riceveva gli ambasciatori stranieri. L’aspetto settecentesco del salone fu completamente stravolto nel 1873. Le pareti furono decorate con monocromi e medaglioni con figure allegoriche e arredate con consoles dorate e due grandi specchiere con lo stemma sabaudo. Sulla volta continua la decorazione a monocromo con nudi maschili e femminili ai quattro angoli, e puttini che sorreggono variopinte composizioni floreali. Al centro della volta una composizione allegorica raffigura il tema patriottico del Trionfo dell’Italia. Insieme alla Sala dei Corazzieri, il Salone delle Feste rappresenta il cuore del palazzo presidenziale. Oggi in questo ambiente si svolgono i pranzi di Stato e il giuramento del nuovo governo, si ospitano cerimonie e udienze che comportano un importante numero di invitati. Il sistema di illuminazione era composto da due tipologie di apparecchi: le applique e i lampadari storici (e storicisti), e le batterie di proiettori installati nella strombatura delle finestre per esigenze di ripresa televisiva. Il progetto di illuminazione interni del 1997 propone quindi di aggiornare il sistema di illuminazione alla quota delle finestre, migliorandone l’efficienza e ottimizzando la qualità della percezione in relazione al contesto storico della sala. Il progetto proposto da Piero Castiglioni architetto e lighting designer, prevede quindi di distribuire l’emissione luminosa nelle sei finestre, per mantenere comunque la percezione di un ambiente molto luminoso. Il sistema è protetto alla vista da una tenda fissata su un telaio incernierato a muro, per consentire la manutenzione alle lampade, con la duplice funzione di diffondere l’emissione luminosa degli apparecchi mantenendone la direzionalità e ridurre l’impatto visivo dell’intervento. La tipologia degli apparecchi inoltre, consente di non ostacolare la luce diurna e, in concomitanza con il nuovo impianto, miscelarla con lo spettro di emissione delle lampade con un risultato di ottimale percezione dei colori, in linea con le più recenti realizzazioni nel campo dell’illuminotecnica.
Progetto:
Lighting Design Piero Castiglioni
Foto Courtesy:
Piero Castiglioni – Archivio Storico Presidenza Della Repubblica
Anno:
1997
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