Illuminazione interni dell’Aula di Palazzo Montecitorio ha subito, nel corso degli anni, il sovrapporsi di numerosi interventi. Per il lighting designer Piero Castiglioni si presenta quindi l’occasione, innanzitutto, di restituire dignità architettonica all’opera del Basile liberandola dal disordine visivo determinato da interventi ormai obsoleti. In questi anni, si è affermata la consapevolezza di come sia il benessere di un ambiente di lavoro, sia la percezione di uno spazio architettonico, dipendano non solo da parametri quantitativi ma anche dalla corretta valutazione degli aspetti estetici legati alla natura qualitativa della luce: tonalità e resa cromatica delle sorgenti, contrasto tra illuminazione diffusa e d’accento, alternarsi di elementi di riposo e di stimolo visivo fino alla simulazione della variabilità delle condizioni diurne. Il fulcro della progettazione illuminotecnica è l’eliminazione degli apparecchi di illuminazione obsoleti e il lucernario con la rifunzionalizzazione o la sostituzione dei proiettori storici esistenti. La sostituzione degli elementi perimetrali del lucernario con opportuni vetri acidati permette di illuminare i dipinti collocando i proiettori al di sopra della vetrata, ubicazione che oltre a evitare la presenza visiva degli apparecchi e l’apporto di calore nell’ambiente, consente una facile accessibilità e quindi una facile manutenzione. Nell’Aula inoltre la presenza di alcuni elementi decorativi di maggior pregio tra cui i dipinti del Sartorio, l’altorilievo bronzeo del Calandra, porta allo studio e all’impiego di apparecchi con sorgenti alogene per garantire la massima resa cromatica. In particolar modo il bronzo del Calandra richiede, in assenza di abbagliamento, un’illuminazione d’accento che evidenzi la profondità prospettica dell’altorilievo, nel contrasto tra figure in primo piano ed elementi dello sfondo. Di qui l’impiego di un apparecchio che offra la possibilità di orientare in modo indipendente una batteria di sedici lampade alogene a bassissima tensione con ottica controllata. I progetti di lighting design dell’architetto Piero Castiglioni nella capitale italiana sono molteplici, le Scuderie Papali, il Salone delle Feste, la Sala dei Corazzieri, a Palazzo del Quirinale, le Terme di Diocleziano, la Cappella Sistina, I Fori Imperiali, la Stazione Termini, la Galleria Colonna, Palazzo Barberini e Palazzo Venezia e tanti altri progetti illuminazione per esterni e interni.
Progetto:
Lighting Design Piero Castiglioni
Foto Courtesy:
Piero Castiglioni
Anno:
1998
Altri Progetti Master
Museo d'Orsay, l'architettura diventa un grande dispositivo di illuminazione, i riflessi delle lampade su pareti e soffitti creano una luce uniforme senza ombre. Gruppi di proiettori a Palazzo Grassi ricordano un piccolo campo da calcio. Qui nasce un nuovo tipo di dispositivo di illuminazione, lampade con riflettore e supporto articolato danno vita al "Cestello". Spas Na Krovi è il perfezionamento del progetto di Mantova. L'aggregazione dei fasci di luce consente la riduzione delle dimensioni del dispositivo e il controllo di dispersione della luce.