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Cini Boeri Autoritratto

I Grandi Maestri | Cini Boeri

Cini Boeri (autoritratto)

“Mi hanno sempre interessato le persone e i loro comportamenti. Sono una grande osservatrice, quando progetto mi piace entrare in sintonia con i committenti e comprendere le loro necessità e desideri per cercare di fornirgli la migliore soluzione possibile. “ (1) Cini Boeri

Collaborazione con lo Studio di via Presolana 5

“Livio, geniale, imprevedibile, divertentissimo amico. Poliglotta, a Bilbao quando lavorò per me per un grande showroom, parlava il suo spagnolo che era un misto di genovese e veneto, il suo francese era milanese arricchito di strani accenti, il suo italiano era spesso un caldo e cordiale milanese. Per il mio lavoro creò la “scintilla” e ne rimango molto orgogliosa. Mi insegnò a giocare con la luce e con lui mi resi conto che elemento importante fosse nell’architettura. Generoso nella sua genialità, appena chiamato compariva e ti trascinava con entusiasmo nell’invenzione del momento. Ma scompariva venti anni fa, così banalmente, così accidentalmente, con grande dolore di tutti noi che l’abbiamo conosciuto”. (2) Cini Boeri

Collaborazione proseguita con Piero Castiglioni. Tra i progetti: Mosel Showroom a Bilbao (1975), Seat Knoll International Showroom a Foligno (1984), Shearson Lehman a Milano (1987), Showroom di Venini a Francoforte (1987), Negozio Venini a Venezia (1988), Casa del Sorbo a Milano (1990), Abitazione Privata a Como (1991), Aldo Citterio Showroom via Orefici a Milano (1991), Palazzo dell’Arte Triennale a Milano (1994).

Tra le prime donne del mondo dell’architettura e del design

Considerata una delle prime donne nel mondo dell’architettura e del design del secolo scorso come Gae Aulenti.

Il divano Serpentone in un abitazione privata(Divano “Serpentone” per Arflex – Cini Boeri – Photo courtesy: Pinterest)

Cini attende la fine della seconda guerra mondiale per frequentare il Politecnico di Milano nel 1945. Racconta in un’intervista di Ilaria Defilippo del 20 ottobre 2017 per il Sole24Ore: “Il docente di storia dell’arte mi disse che coi riccioli non si poteva essere architetto. All’epoca eravamo pochissime ragazze, se ben ricordo solo nove. Disegnavamo col camice bianco e in aula le parole “Razionalismo” e “Modernismo” erano ancora lontane. Solo alla fine dei miei studi i docenti iniziarono a parlare di Le Corbusier”. (3) Si laurea al Politecnico di Milano nel 1951. Apprendistato da Gio Ponti. Dopo Ponti, Cini lavora presso la Philco, società americana che importa cucine. Grazie allo stand della Philco al Salone del Mobile del 1952 Cini viene notata da Marco Zanuso: “Mi chiese informazioni sui prodotti e subito dopo mi propose di andare a lavorare per lui”. Una collaborazione che dura dal 1952 al 1963. “Furono anni importantissimi della mia formazione, imparai che ogni lavoro doveva iniziare con uno studio psicologico del cliente. Da Zanuso finalmente iniziai a lavorare su un progetto di architettura appassionante, l’Asilo per madri nubili al Lorenteggio. Quando iniziai mi ricordo che non avevo grandi competenze tecniche – l’università ci aveva trasmesso molto poco –, gli operai mi chiedevano “architetto, come lo facciamo lo zoccolino?” e io rispondevo “lei come lo farebbe?”. Cominciai così a rispettare loro e a essere rispettata». (3) Inizia a collaborare con Arflex per cui disegna Borgogna (1964) la poltrona da riposo. Una poltrona dotata di bloc-notes, telefono, luce e leggio. In questo periodo dove i modi di abitare sono cambiati a causa del Covid-19, potrebbe essere una comoda postazione per lo smart working. Per Arfelx ha disegnato la poltrona componibile Bobo (1967), il divano Serpentone (1971),

Il divano Serpentone trasportato dalla ditta Arflex(1971 – Divano “Serpentone” per Arflex – Cini Boeri – Photo courtesy: Pinterest)

poltroncine Pecorelle (1972), poltroncine Botolo e Botolino (1973), divano componibile Ben Ben (2009) il Ledletto (2014). Arflex è un’azienda del mobile nata nel 1950. Fondata da Aldo Bay, Pio Reggiani e Aldo Barassi per sperimentare i nuovi materiali Pirelli: la gommapiuma e il nastro elastico, nel campo dell’arredamento. Per Arflex collaborano Marco Zanuso, BBPR, Franco Albini, Giancarlo De Carlo, Joe Colombo, Pierluigi Spadolini, Roberto Menghi e tanti altri famosi architetti e designer. Segue i consigli di Franca Helg e Anna Castelli Ferrieri e decide di intraprende la propria attività professionale nel 1963. Dal 1979 Cini Boeri fa parte dello studio Boeri Associati, formato da Laura Griziotti, Sandro Ronzoni, Tomu Katayanagi, Erberta Marina. Dedica particolare attenzione allo studio della funzionalità dell’abitazione, offre nuove possibilità. Progetta con Griziotti, il letto Strip (1972) premiato con il Compasso d’Oro nel 1979. Dal 1981 al 1983 al Politecnico di Milano, ha tenuto corsi di “progettazione architettonica” e di “disegno industriale e arredamento”. Membro del Consiglio di Amministrazione della XVI Triennale di Milano. Nell’ambito del disegno industriale, i suoi progetti hanno il fine di migliorare il modo di vivere, tema che Boeri tratta nel libro Le dimensioni umane dell’abitazione, di Franco Angeli, contributo alla mostra “Progetto domestico” alla XVII Triennale di Milano del 1986. (4) Nel 1987 progetta, insieme al suo collaboratore Tomu Katayanagi, la poltrona Ghost per Fiam. Una poltrona in vetro curvato. Bruno Munari la definisce come “La pietrificazione di un nastro d’acqua, quasi l’astratto solidificarsi di un idea, dove tecnologia può fare rima con poesia”. Questo oggetto, divenuto un icona del design italiano, è stato scelto per il progetto “Quirinale contemporaneo” a Palazzo del Quirinale.

La poltrona in vetro Ghost(1987 – Poltrona “Ghost” per Fiam – Cini Boeri – Photo courtesy: Pinterest)

Nella sua carriera ha progettato case unifamiliari, appartamenti, allestimenti museali, uffici, negozi, oggetti di design, esposti nei maggiori musei internazionali. Sensibile allo studio della funzionalità dello spazio e ai rapporti psicologici tra l’uomo e l’ambiente. In un’intervista di Margerita Guccione per Domus il 9 maggio 1992 Cini Boeri dice: “Ricordiamoci che siamo “architetti”, non stilisti, non decoratori. Dobbiamo ricordarci infatti che l’architettura che circonda e contiene la vita degli uomini, può aiutarli a vivere meglio. Quando progetto però, non ricordo mai di essere donna o uomo”. (5) Nel 2011 durante il XXII Compasso d’Oro ADI, riceve il Compassi d’Oro alla Carriera.

Architettura

Un altro autoritratto di Cini Boeri( Cini Boeri – Autoritratto 2 – Photo courtesy: Pinterest)

Dai sui progetti emerge un’attenzione alle esigenze fisiche e psichiche dell’uomo. L’Asilo per madri nubili al Lorenteggio è uno dei primi lavori che segue con Zanuso, dove progetta straordinari e coloratissimi interni e oggetti di design (1955 – 1956). La casa alla Maddalena “Casa Bunker” (1967). La “Casa nel bosco” (1969) “Il bosco era così bello che pensai di non disturbarlo, creando così una pianta che andava a svilupparsi attorno agli alberi, cercando di abbatterne il meno possibile” (6) questo progetto sottolinea la sua sensibilità rivolta al rapporto uomo – ambiente. Nel 1976 progetta lo showroom per il marchio americano Knoll International a Parigi. A New York si occupa della progettazione d’interni di un appartamento al cinquantaseiesimo piano della Trump Tower (1986 – 1988). Si dedica alla progettazione di un appartamento a Tel Aviv per un collezionista d’arte (2011-2014).

Luce e Design

  • 1968 – Lampada da tavolo “602” per Arteluce – Cini Boeri

Dettaglio della lampada 602(1968 – Lampada da tavolo “602” per Arteluce – Cini Boeri – Photo courtesy: catalogo Arteluce)

  • 1970 – Lampada da tavolo “Abat-jour” per Arteluce – Cini Boeri
  • 1971 – Lampada da tavolo “Papero” per Stilnovo – Cini Boeri

Papero per Stilnovo, la lampada illuminata(1971 – Lampada da tavolo “Papero” per Stilnovo – Cin Boeri – Photo courtesy: Pinterest)

  • 1977 – Lampada da tavolo “2401 Lucetta” per Stilnovo – Cini Boeri

Dettaglio della lampada da tavolo 2401(1977 – Lampada da tavolo “2401 Lucetta” per Stilnovo – Cin Boeri – Photo courtesy: Catalogo Stilnovo Lampade per Arredamento N°40)

  • 1986 – Lampada da tavolo “Brontes” per Artemide – Cini Boeri

La lampada Brontes per Artemide(1986 – Lampada da tavolo “Brontes” per Artemide – Cin Boeri – Photo courtesy: Pinterest)

  • 1989 – Lampada a sospensione “Feltro” per Venini – Cini Boeri

Bibliografia:
(1) https://www.objectsmag.it/cini-boeri-architetto-e-designer-ma-soprattutto-donna/
(2) Pubblicato su Flare – Architectural Lighting Magazine – n°22 – DICEMBRE 1999 – pag. 87
(3) https://alleyoop.ilsole24ore.com/2017/10/20/scardinare-le-tradizioni-in-un-mondo-tutto-di-uomini-conversazione-con-cini-boeri/
(4) Anty Pansera. Dizionario del design italiano, Milano, 1995, Cantini Editore
(5) https://www.domusweb.it/it/interviste/2012/05/09/cini-boeri-progettare-e-una-gioia-ma-anche-un-impegno.html
(6) http://www.ciniboeriarchitetti.com/architettura/bosco.html

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Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Inoltre parleremo dei concorsi, le porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade.

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