Renzo Piano (autoritratto)
La collaborazione tra Renzo Piano e Piero Castiglioni inizia nel 1983 in occasione della mostra “Alexander Calder” esposizione antologica presentata a Palazzo a Vela a Torino. Con questo progetto inizia il loro rapporto professionale.
“Il mio ideale sarebbe uno spazio con 150/200 lux fissi e la possibilità di aumentare liberamente dove e quando serve. La luce va usata anche per ritmare lo spazio alternandone tanta o poca. Lo standard dovrebbe essere qualitativo.” (1)
Dialogo tra Renzo Piano e Franco Raggi.
(1983 – Italia – Vesima – Fondazione Renzo Piano – Foto courtesy: Renzo Piano Building Workshop / Fondazione Renzo Piano)
“Il critico Giovanni Carandente, direttore della mostra, ha messo in scena un evento di importante effetto spettacolare, con l’aiuto dell’architetto Renzo Piano – quello del Centre Pompidou – e del “mago” delle luci Piero Castiglioni.” (2)
L’allestimento della mostra “Alexander Calder” a Torino data l’inizio della collaborazione tra i giovani Renzo Piano e Piero Castiglioni. Fu scelto il Palazzo a Vela, progettato nel 1961 dall’Ingegnere Pier Luigi Nervi. Lo spazio normalmente usato per attività sportive viene trasformato e reinventato. Le grandi vetrate vengono coperte con pannelli riflettenti di alluminio dipinti di blu scuro verso l’interno, anche la grande volta viene dipinta in blu scuro creando un effetto caverna. La luce elettrica diventa protagonista dell’esposizione. Gli apparecchi di illuminazione, per i pannelli espositivi, sono appositamente progettati e realizzati artigianalmente per questo evento: le opere sono illuminate da piccole “tiges” dotate di lampadina alogena a bassa tensione e posizionate sulla parte superiore dei pannelli. I grandi Mobiles sospesi sulla volta e gli Stabils posizionati al suolo al centro dello spazio sono tutti illuminati con luce zenitale con scenografici tagli di luce dal soffitto mediante proiettori con ottica controllata dotati di sorgenti a ioduri metallici Thorn da 1000 W.
(1983 – Italia – Torino – Renzo Piano e Piero Castiglioni – Foto courtesy: Shunji Ishida)
(1992 – Italia – Genova – Porto Antico – Foto courtesy: Piero Castiglioni)
“L’aria è piena di sensazioni antiche. Circondati da felci arboree e tropicali di grandi dimensioni, ci si aggira in un mondo senza tempo come un dinosauro qualunque” Renzo Piano (3)
(1992 – Italia – Genova – Biosfera – Foto courtesy: Piero Castiglioni)
In occasione delle celebrazioni per il V centenario alla scoperta dell’America la città di Genova recupera l’area del Porto Antico connettendola al centro storico. Il recupero urbano dell’area ristruttura e restaura gli edifici esistenti e aggiunge nuove costruzioni. Tra questa il grande acquario e la biosfera di cristallo che con venti metri di diametro ospita una delle più grandi collezioni di felci del mondo a rappresentare il nostro pianeta. Un pavimento di ardesia levigata, immerso in una selva di felci arboree e tropicali di grandi dimensioni, animato da farfalle e piccoli rettili accompagna il visitatore. Apparecchi ad incasso dotati di lampada fluorescente compatta provvedono all’illuminazione degli spazi interni. Ottiche flood e sorgenti di ridotta potenza consentono una distribuzione dei livelli di illuminamento sui piani verticali adeguata all’ambiente espositivo, di ristoro e di incontro. Al centro una grande struttura metallica come un lampadario sospeso a tredici metri ospita proiettori ad ottica controllata e ripropone il gioco di chiaroscuri della luce diurna che filtra attraverso il fogliame nel bosco di alto fusto.
(2002 – Italia – Lodi – Banca Popolare di Lodi – Auditorium – Foto courtesy: Piero Castiglioni)
“La Banca Popolare di Lodi rappresenta fortemente la città e l’idea guida è che questo complesso, completo di Auditorium, si inserisca nella vita cittadina come luogo di aggregazione e di scambio culturale.” Renzo Piano (4)
Il progetto trasforma il vecchio stabilimento della Polenghi-Lombardo in un nuovo sito urbano. L’auditorium, collocato al centro del complesso, è collegato al corpo principale da una tensostruttura vetrata che definisce la grande piazza pedonale coperta.
La sala dell’Auditorium è una vera e propria “architettura acustica”.
“La scelta dei materiali è caduta anche all’interno sul cotto e sul legno, per le loro qualità acustiche oltre che per problemi di coerenza formale … L’elemento tecnico ed estetico più innovativo è rappresentato dai grandi riflettori acustici sospesi nella parte superiore della sala: le “nuvole” appunto. Si tratta di enormi globi candidi (strutture in metallo ricoperte di gesso) che evitano la focalizzazione del suono, eliminando gli inconvenienti della pianta circolare della sala. Non solo illuminanti lasciano cadere la luce di riverbero, e quindi svolgono anche il ruolo di suggestivi diffusori luminosi.” (5)
I proiettori di tipo teatrale con lampade alogene (100/200W) sono stati ancorati su aste metalliche disposte perimetralmente: questa scelta ha permesso di riunire i dispositivi necessari sia per l’illuminazione generale della sala sia per l’illuminazione di scena sul palco durante spettacoli e concerti, creando una immagine coerente con forti effetti spettacolari.
(2004 – Italia – San Giovanni Rotondo – Santuario di San Pio da Pietrelcina – Foto courtesy: iGuzzini)
(2005 – Italia – Milano – Sede del Il Sole 24 Ore – Foto courtesy: Vieri Bottazzini)
(2007 – Italia – Nola – Centro Servizi Vulcano Buono – Foto courtesy: RPBW)
“Il progetto definisce una interpretazione della cooperazione in chiave moderna. Non vogliamo costruire un triste shopping center ma una piazza dove il vuoto è l’elemento di incontro tra le persone” Renzo Piano. (6)
L’intervento urbanistico, paesaggistico, rivisita la morfologia naturale del vulcano, creando nella piana di Nola, l’immenso cratere che ospita l’ insediamento. La collina artificiale è caratterizzata dalla vegetazione mediterranea, un percorso pedonale conduce alle attività commerciali, alle piazzette interne, ai vari servizi. Lo shopping Mall, vera e propria galleria commerciale a pianta anulare, su due livelli, è illuminata dall’alto da luce diurna. Un hotel, un cinema multisala, un centro benessere, un ipermercato, 25 locali di ristorazione (bar e ristoranti), 160 negozi, distribuiti lungo il percorso si affacciano sulla grande piazza Centrale. Lo spazio del “cratere” è destinato anche ad accogliere eventi artistici, culturali, spettacoli e manifestazioni. Il progetto di illuminazione segue le linee guida del progetto architettonico ed utilizza tipologie di apparecchi proprie degli spazi commerciali e urbani accentuando l’immagine di cittadella.
(2013 – Italia – Trento – MUSE – Museo delle Scienze – Foto courtesy: iGuzzini)
“Spesso i musei vengono percepiti come luoghi di ombra, come luoghi oscuri, in realtà funziona molto meglio quando sono luoghi di luce. Quando la vita corrente, lo scambio, lo stare insieme si confonde con l’apprendere. L’edificio è già una sorta di viaggio. La luce, in rapporto con l’esterno, in tutte le direzioni è un elemento molto importante, fa sì che l’edificio appartenga a un luogo. La biodiversità, la complessità della natura viene celebrata da questa complessità dello spazio. Un edificio luminoso, aperto, accessibile che consumi poca energia è una sfida complicata, nata insieme agli scienziati. Sfidare la forza di gravità, far volare tutto, creare un’idea di leggerezza facendo volare anche la balena, emotivamente è importante.” Renzo Piano (7)
(2000 – Lampada a sospensione “Le Perroquet” per iGuzzini – Foto courtesy: iGuzzini)
Unico apparecchio di illuminazione di design Renzo Piano, nasce in occasione di un progetto specifico. Viene brevettato e commercializzato da iGuzzini in due diverse dimensioni.
“Le Perroquet è l’apparecchio illuminante che Renzo Piano ha realizzato per gli spazi rinnovati del Beaubourg (progetto 1977) nel 2000. Per indirizzare la luce sui pannelli segnaletici ed espositivi ha pensato ad una tradizionale macchina fotografica dove l’obiettivo contiene l’ottica e la scatola i meccanismi. Nasce così una lampada a sospensione su due cavi di acciaio regolabili in altezza, il vano porta-componenti è separato da quello ottico e il punto di bilanciamento tra i due è pensato come il trespolo di un pappagallo: di qui il nome “Le Perroquet”. Per la zona del bar – caffetteria, del gift shop e della libreria sono stati installati sempre i “Le Perroquet” nella versione corpo piccolo, sempre con sorgenti ad alogeni ma con ottiche e potenze diverse per una luce d’accento.” (8)
(1998 – Stati Uniti – Washington – Casa Bianca – Renzo Piano – Premio Pritzker – Foto courtesy: Rex Stucky)
«È Renzo Piano, Pritzker Prize 1998 e senatore a vita, il vincitore del Premio alla carriera, riconoscimento assegnato nell’ambito del Premio Italiano di Architettura 2020, indetto da e dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, quest’anno alla sua prima edizione». L’annuncio dato in diretta giovedì 18 giugno, da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano, e Margherita Guccione, Direttore generale per la creatività contemporanea del MiBACT.
Bibliografia:
(1) Courtesy Franco Raggi: Dialogue between Renzo Piano and Franco Raggi
(2) Flaminio Gualdoni, Il Giorno, 26th July 1983
(3) Genoa Congress Center website: https://www.centrocongressigenova.it/la-biosfera/
(4) Laura Dubini, Corriere della Sera, 23rd December 2002
(5) Renzo Piano, Giornale di Bordo, 2005, Passigli Editori, Florence
(6) Piero Castiglioni: http://www.pierocastiglioni.com/projects/16/centro-servizi-vulcano-buono?lang=it
(7) Interviews: Artribune – Renzo Piano presents the Muse – 27th July 2013
Muse – Science Museum seen by Renzo Piano – 2nd October 2013
(8) Courtesy Chiara Baldacci
(9) The Pritzker Architecture Prize website https://www.pritzkerprize.com/laureates/1998
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Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Inoltre parleremo dei concorsi, le porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade.