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Ricardo Bofill Autoritratto

I Grandi Maestri | Ricardo Bofill

Ricardo Bofill (autoritratto)

“L’architettura deve essere specifica per ogni luogo”. Ricardo Bofill

Il padre architetto lo coinvolge direttamente nei suoi progetti e processi di costruzione. Insieme viaggiano in Italia e in Spagna per studiare l’architettura vernacolare. Si laurea nel 1959 in architettura presso la School of Fine Arts di Ginevra. Ricardo Bofill apre il suo studio negli anni ‘60, quando ha solo 23 anni. Progetta edifici, strutture e parchi in tutto il mondo: dal Teatro Nazionale della Catalogna al Parco Manzanares di Madrid, dal Crescent di Salerno e al Palacrociere di Savona con sensibilità verso il tema sia dell’illuminazione di interni che esterni. Il Ricardo Bofill Taller de Arquitectura (RBTA) ha la sua sede in una fabbrica di cemento, La Fabrica a Barcellona. Riunisce architetti, urbanisti, grafici ed economisti di più di venti paesi con mille progetti in quaranta paesi del mondo. “La fabbrica mi ha ricordato l’architettura vernacolare. È stato il vernacolo industriale ad attrarmi. Inoltre c’erano così tanti momenti surreali come scale e ponti che non andavano da nessuna parte e archi e portici nei luoghi più inaspettati (…).” (1)

In un’intervista di Vladimir Belogolovsky alla domanda: “Ho letto che lei impiega qui non solo architetti e designer ma anche matematici, musicisti, poeti, registi, filosofi, sociologi… Potresti parlare di questo approccio interdisciplinare all’architettura?”

Ricardo Bofill risponde: “L’architettura è una disciplina professionale. Fondamentalmente e artisticamente, l’architettura riguarda lo spazio e il rapporto tra tempo e spazio. L’architettura deve avere una relazione con il genius loci di ogni luogo. In altre parole, al suo spirito e al suo DNA. L’architettura non può essere tradotta da un luogo all’altro. L’architettura dovrebbe essere specifica per ogni luogo. Quindi quello che cerco di fare con questo approccio multidisciplinare è sempre quello di inventare nuovi progetti, nuovi stili. Voglio reinventarmi. Non voglio copiare me stesso o ripetere infinite forme, come alcuni altri architetti. Voglio adattarmi alle condizioni e alle tradizioni locali. L’architettura deve essere aperta ad altre discipline. L’architettura non può essere isolata. E dal momento che tutte le altre discipline si evolvono, l’architettura dovrebbe mantenere una stretta relazione con loro per evolversi”. (1)

Con i suoi progetti Ricardo Bofill crea un mondo visionario con colori mediterranei e accesi, volumi labirintici, forme che prendono distanza dal rigido funzionalismo del Movimento Moderno, coniugando tensione ideale e invenzione architettonica. La sua carriera si sviluppa sull’eco della storia, della memoria e dei paesaggi visti nella sua vita nomade “Ho imparato più nel Sahara che in un palazzo francese”. “Il mondo è complesso e multiforme: culture diverse possono coesistere nello stesso luogo”. (2)

Luce e architettura

L’architetto Piero Castiglioni incontra l’architetto Ricardo Bofill durante l’inaugurazione del Musée d’Orsay (grande scuola per il maestro della luce nell’ambito dell’illuminazione musei) a Parigi. Inizia così la collaborazione tra i due professionisti. Nel 1987 l’architetto e urbanista Ricardo Bofill richiede una consulenza all’architetto Piero Castiglioni per il lighting design dell’auditorium ex arsenale a Metz in Francia. Questo è l’inizio di una collaborazione. In particolare ricordiamo i progetti dove la parte di progettazione illuminotecnica vede i due grandi maestri progettare insieme.

  • 1987 – Francia – Parigi – Chateau Lafite – Rochas Parfums
  • 1988 – Francia – Bordeaux – Chateau Lafite – Rothschild Cantina Vinicola

Vista interna della Cantina Vinicola progettata da Ricardo Bofill(1988 – Francia – Bordeaux – Chateau Lafite – Rothschild cantina vinicola – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

  • 1988 – Francia – Montpellier – Quartiere Antigone
  • 1988 – Spagna – Barcellona – Teatro Nazionale

Il teatro nazionale di Barcellona progettato da Ricardo Bofill(1988 – Spagna – Barcellona – Teatro Nazionale – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

  • 1988 – Francia – Metz – Arsenal

Vista interna dell'Arsenal a Metz(1988 – Francia – Metz – Arsenal – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

  • 1989 – Belgio – Bruxelles – Sede finanza Switf

Vista interna della sede Finanza Switf a Bruxelles in Belgio(1989 – Belgio – Bruxelles – Sede finanza Switf – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

“L’architettura è la vittoria dell’Uomo sull’irrazionale: la costruzione di uno spazio familiare, domestico e umano”, dichiarò Ricardo Bofill nel 1989.

  • 2008 – Stati Uniti – Chicago – Hotel Gansevoort
  • 2009 – Spagna – Barcellona – Aeroporto El Prat – Terminal T1

Vista interna dell'aeroporto El Prat a Barcellona(2009 – Spagna – Barcellona – Aeroporto El Prat – Terminal T1 – Photo courtesy: Marco Petrucci)

Nell’archivio fotografico dello Studio, ci sono delle fotografie con la seguente didascalia: “6 febbraio 2008 – Fiera Milano Rho – Piero Castiglioni e Ricardo Bofill parlano di luce e architettura – Coordina Franco Raggi”.

Foto di gruppo con Piero Castiglioni, Ricardo Bofill e Franco Raggi(2008 – Italia – Milano – Fiera Milano Rho – Piero Castiglioni e Ricardo Bofill parlano di luce e architettura – Coordina Franco Raggi – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

In occasione di questo incontro, organizzato da Apil, nell’ambito di Made Expo “Ricardo Bofill. Luce e architettura”, con Piero Castiglioni e Franco Raggi”, “Ricardo Bifill ha evidenziato come il riferimento alle scelte dominanti in materia di globalizzazione, anche in architettura, non sia un mood soltanto europeo, ma sia qualcosa che si riflette su tutte le culture. Il problema deve anzi essere ribaltato: in un progetto si deve sempre partire dal luogo, perché in relazioni ai luoghi i problemi non saranno mai gli stessi. Quindi per Bofill non esiste ne è mai esistita un’architettura “unica”, espressa nel minimalismo delle facciate continue, ma c’è la logica dell’”invenzione” da premettere al proprio fare, come faceva Gaudì di fronte ai modelli di architettura classica. Così dalla descrizione della sua casa-studio (un ex fabbrica di cemento alla periferia di Barcellona) e dalla rielaborazione in quel caso degli elementi di un’architettura industriale e insieme “vernacolare”, Bofill ha infine esaltato il peso della luce nella scala della forma urbana e nella genesi dell’edificio, la luce come “un fondamentale dell’architettura”, elemento decisivo più di tutti gli altri nella strutturazione dello spazio progettato, sottolineando l’esempio della sua collaborazione con il progettista della luce Piero Castiglioni, come la collaborazione con uno specialista ormai irrinunciabile nel quadro della progettazione illuminotecnica architettonica” (3).

L’architetto Piero Castiglioni ci racconta degli aneddoti, gli ottimi pranzi di lavoro a Bordeaux, ricorda la frase di apertura dell’intervento a Milano in occasione dell’incontro “Luce e architettura” dove Ricardo Bofill inizia il suo discorso dicendo che la figura femminile è stata una musa, fonte di ispirazione per i suoi progetti. Sottolinea questo suo modo di andare sempre controcorrente, una componente che non limitò la sua conoscenza alla cosiddetta architettura moderna: “La cultura architettonica moderna si è data uno statuto mai scritto in articoli e commi ma in realtà operante e vincolante, la cui osservanza è difesa con accanimento dal potente establishment della critica ufficiale: quello che potremmo definire lo statuto funzionalista; un insieme di proibizioni, di decurtazioni, di rinunce, di inibizioni se si vuole, che definisce in negativo un’area linguistica, consentendone la degradazione e inaridimento, la continua metamorfosi, ma non il rinnovamento sostanziale e il rilancio vitale.” “come architetto cerco di non lasciarmi guidare dall’abitudine, ma piuttosto da un cosciente uso del passato, attentamente osservato”. (4)

Sitografia/Bibliografia:
(1) https://ita.architecturaldesignschool.com/ricardo-bofill-why-are-historical-towns-more-beautiful-than-modern-cities-55012
(2) Articolo “L’ultra dimensione”, di Sonia S. Braga, 1° ottobre 2019
(3) Luce e Design. N.2/2008
(4) https://www.aboutartonline.com/ricardo-bofill-barcellona-1939-2022-larchitetto-post-moderno-che-opero-andando-oltre-il-movimento-moderno/

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Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Inoltre parleremo dei concorsi, le porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade.

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