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Olanda | Groningen | Museo Groningen

Il Groninger Museum, in Olanda, ha fatto notizia quando nel 1994, per celebrare il suo primo secolo di vita, ha commissionato ad Alessandro Mendini il progetto. Lo stesso affida a Coop Himmelb(l)au e Philippe Starck due nuovi padiglioni. Riaperto nel 1994 è noto per il suo eccezionale e colorato edificio. Mendini aggiunse un motivo a terrazzo: considerava l’applicazione della decorazione come qualcosa di profondamente radicato nel genere umano. In contrasto con i funzionalisti, che rifiutano la decorazione perché nasconde la funzione e che quindi creano prodotti di massa impersonali, egli vuole sottolineare, attraverso la decorazione, che tutto e tutti possono essere individualmente diversi. Nell’edificio del museo, le piastrelle allegramente colorate all’esterno e i mosaici all’ingresso e sulle scale sono esempi eclatanti di questo impulso decorativo. Il Groninger Museum assomiglia a un’isola allungata composta da tre grandi volumi nell’acqua, collegati da passaggi e piazze. Il ponte pedonale ha una sezione di sollevamento per la navigazione interna. Sul lato della stazione dell’Isola dei Musei, c’è una porta blu simile a una calamita che dà accesso al ponte di sollevamento e al percorso pedonale verso il centro della città. Ogni anno 1.800.000 passanti utilizzano il ponte. Questo ponte è stato intitolato a H.N. Werkman, che era un artista importante nel collettivo di artisti De Ploeg a Groningen.

La torre dorata

La parte centrale dell’edificio è stata interamente progettata da Alessandro Mendini e costituisce il cuore del museo. L’ingresso è qui, attraverso il quale ogni visitatore entra ed esce. Qui si trovano le strutture pubbliche come il negozio del museo e il caffè. La parte inferiore ospita le aree generali del museo come un auditorium, uno studio per bambini, l’Info Center e un’area di accoglienza; in breve, le funzioni che non sono direttamente orientate all’esposizione degli oggetti. In questa parte centrale, la torre dorata è la caratteristica più evidente. In cima sventola una bandiera che porta per lo più un disegno di Mendini e a volte uno degli architetti ospiti. La torre dorata non ha finestre e non è accessibile al pubblico, poiché Mendini aveva originariamente previsto questa parte come deposito per le opere d’arte. Ha deliberatamente posizionato il deposito al centro del museo, in modo da dargli il giusto risalto. Generalmente, il deposito di un museo è dietro l’edificio principale o nel seminterrato, fuori dalla vista il più possibile. Per illuminazione musei il concept si è sviluppato come se fosse una rappresentazione di un’ opera: ogni scena ha un proprio allestimento e illuminazione, seguendo lo stesso principio Mendini ha deciso che solo l’illuminazione artificiale sarebbe stata utilizzata negli spazi delle collezioni e mostre temporanee: questa offre una maggiore flessibilità per cambiare gli allestimenti rispetto a ciò che è possibile in spazi illuminati solo dalla luce del giorno. Le possibilità di illuminazione artificiale sono ormai così varie che un certo numero di specialisti si sono impegnati per ottenere il contrasto desiderato. Piero Castiglioni ha eseguito appositamente  il progetto illuminazione di spazi come la sala d’ingresso, le scale e l’auditorium. Philippe Starck ha realizzato una sua propria illuminazione; De Lucchi ha lavorato in collaborazione con Roberto Ostinelli, François Morellet è stato invitato a disegnare il neon a soffitto nel salone d’ingresso.


Progetto:
Lighting Design Piero Castiglioni

Collaborazioni:
Atelier Alessandro e Francesco Mendini

Foto Courtesy:
Piero Castiglioni

Anno:
1994


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Musée D'Orsay vista d'insieme - master architectural light design
Venice Grassi Palace vista esterna - master
St. Petersburg Spasa na Krovi vista esterna - master
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Vista notturna del Centro Ricerche Italcementi
L'illuminazione notturna del Santuario
Vista centrale della Galleria Vittorio Emanuele illuminata
Vista d'insieme della Sala
Vista notturna Malba - Fondazione Costantini illuminata
Vista notturna illuminata del cortile d'ingresso
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Un'altra vista centrale della sala illuminata di Palazzo Marino
Vista d'insieme di una sala con i corpi illuminanti a soffitto
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I corpi illuminanti installati a soffitto
Vista frontale dell'edificio de Il Sole 24 Ore Seat
Vista esterna dell'edificio del museo
La sala del Museo Poldi Pezzoli illuminata
Vista globale della sala concerti
Vista frontale della scalinata di Santa Maria del Monte
Vista dall'esterno dell'edificio e delle facciate
Vista frontale della facciata d'ingresso principale
Vista frontale dell'edificio Lingotto a Torino
Dettaglio della facciata del palazzo Dior illuminata
Vista d'insieme della corte centrale del centro servizi
Vista d'insieme dell'edificio della Banca Lombarda a Brescia
Una delle sale con le opere esposte e gli apparecchi di illuminazione
Vista completa dell'edificio Cultural Centre
Vista completa del Teatro illuminato
L'ultima cena di Leonardo da Vinci con l'illuminazione utilizzata
Le opere d'arte all'interno delle Scuderie Papali illuminate
Il palco del Teatro Comunale di Firenze
Vista del complesso con l'illuminazione notturna
Montecitorio con l'illuminazione utilizzata
Vista delle sale e del percorso espositivo
Una vista notturna dell'edificio illuminato
Gli spazi esterni con l'illuminazione architeturale
Vista delle vetrate del soffitto con l'illuminazione
Dettaglio del sistema illuminante utilizzato
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