Renzo Piano ha invitato Piero Castiglioni a collaborare come lighting designer per il progetto di Central Saint Giles. L’architetto genovese, con questo intervento, ha voluto sfatare il mito di Londra come città grigia. Le facciate hanno colori vivaci come arancione, verde, giallo e rosso, l’obiettivo è creare un effetto sorpresa con questi colori inattesi. Su questa area sorgeva un edificio in mattoni del Ministero della Difesa. Situato tra Covent Garden e New Oxford Street nel centro di Londra. L’insediamento è costituito da volumi complessi, da una combinazione di facciate caratterizzate dai materiali: vetro, acciaio, ceramica in colori diversi e cangianti in rapporto alla luce. Trattandosi di materiali che hanno dentro di se il colore, si crea così la dimensione del riflesso, portata dalla brillantezza dei materiali utilizzati. Unità commerciali, ristoranti, uffici, appartamenti si articolano intorno ad una ampia corte centrale, una piazza che ospita la vita sociale e rafforza l’identità urbana del luogo, visibile da ogni edificio attraverso le grandi vetrate (h. 6 metri) del piano terra e raggiungibile da cinque diversi passaggi. La progettazione illuminotecnica della corte serve il progetto architettonico: gli spazi comuni del piano terra a doppia altezza, perimetrali a tutto l’insediamento, vengono illuminati con proiettori a sospensione che provvedono all’illuminazione generale e puntuale degli ambienti. La luce emanata all’esterno dalle grandi superfici vetrate costituisce una sorta di basamento luminoso, stacca gli edifici dal suolo, amplia visivamente lo spazio della piazza mentre proiettori posizionati sotto gronda, fuori dalla vista, provvedono all’illuminazione generale dello spazio producono una situazione di chiaroscuri e ombre simile alle ore diurne. Central St. Giles ha vinto il premio “Best of the Best” del British Council of Offices nel 2011 ed è sede di Google, NBC Universal e Mindshare.
Collaborazioni:
Renzo Piano Building Workshop
Fletcher Priest Architetti
Foto Courtesy:
Sergio Magnano
Anno:
2010
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